Ricerche e studi sulle metastasi ossee
ATTIVITÀ DI LABORATORIO
Da dodici anni dirigo il laboratorio di osteoncologia (COES link) che si occupa principalmente dello studio delle metastasi ossee.I progetti di ricerca sono volti alla comprensione dei meccanismi che regolano lo sviluppo delle metastasi ossee nei tumori solidi, che spesso metastatizzano l’osso (80% dei pazienti con tumore della prostata e della mammella, e più del 30% dei pazienti con tumori del polmone e del rene sviluppano metastasi ossee durante la malattia).
Una serie di studi sono stati condotti grazie a campioni biologici prelevati direttamente dai pazienti affetti da metastasi ed afferenti agli ambulatori del G.I.C. (Gruppo Interdisciplinare Cure) di Osteoncologia, presidio Molinette. I risultati ottenuti hanno permesso di chiarire alcuni meccanismi che regolano l’attivazione degli osteoclasti e la conseguente formazione di lesioni litiche. Inoltre è stato definito il fondamentale ruolo del sistema immune nel promuovere tali meccanismi e sono state testate alcune molecole quali potenziali marker predittivi di metastatizzazione ossea.
Più recentemente il nostro gruppo si è occupato della estrazione e caratterizzazione dei precursori mesenchimali da tessuto adiposo e della loro applicazione nelle patologie ortopediche, prevalentemente nelle fasi iniziali dell’artrosi di anca e ginocchio. Questo progetto nasce dalla collaborazione con la Dott.sa Castagnoli della Banca dei Tessuti del CTO.
GLI SVILUPPI
Negli ultimi anni è stato messo a punto un modello animale “human-in-mice” che consente lo studio in vivo delle interazioni tra cellule tumorali e microambiente osseo. In particolare, grazie a questo modello, stiamo studiando il ruolo delle cellule staminali tumorali nella formazione della metastasi ossea da tumori di mammella, polmone e rene. Inoltre, stiamo testando nuove molecole farmacologicamente attive contro le metastasi ossee.Parallelamente sono stati portati avanti anche lavori inerenti lo studio del danno osseo nell’osteoporosi col Prof. Isaia e la Dott.sa D’Amelio e sulla fenilchetonuria col Prof. Spada del Regina Margherita.
Inoltre, gli studi realizzati nel nostro laboratorio sull’utilizzo di precursori mesenchimali in ortopedia hanno restituito risultati preliminari entusiasmanti. Abbiamo, infatti, rilevato che i precursori mesenchimali sono in grado di trasformarsi, tra l’altro, in cellule cartilaginee, ossee o tendinee, a seconda dell’ambiente in cui vengono inseriti.
L’applicazione di questi precursori nel campo dell’ortopedia ha enormi potenzialità. Mi aspetto che tra 5-10 anni gli studenti in medicina affronteranno lo studio di questi precursori con obiettivi terapeutici precisi dalla cardiologia all’urologia, alla neurologia, all’ortopedia.